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18.06.2020

COVID-19: cosa cambia nelle operazioni di primo soccorso?

Una circolare del Ministero della Salute riporta indicazioni per il contenimento del contagio da SARS-CoV-2 nelle operazioni di primo soccorso e per la formazione in sicurezza dei soccorritori. Il soccorso balneare e i soccorritori laici.


L’arresto cardiocircolatorio costituisce la principale causa di morte nel nostro paese (i casi di morte cardiaca improvvisa in Italia sono stimati tra 50.000 e 70.000 per anno). E tra i casi che necessitano di Rianimazione CardioPolmonare (RCP) cxi sono anche quelli correlati all’annegamento che conta circa 400.000 decessi l’anno in tutto il mondo e circa 400 in Italia. Per affrontare questi numeri servono “moderne strategie di contrasto, compresa l’attività di prevenzione, formazione ed intervento”.

 

Il problema è che l’attuale pandemia da SARS-CoV-2 “ha innalzato il livello di pericolosità per tutti i soccorritori (laici e sanitari) a causa della possibilità di contagio tramite la produzione di droplets e aerosol durante le manovre di rianimazione cardiorespiratoria”.

L’OMS, infatti, “ha considerato tali manovre salvavita - pure se indispensabili e da effettuare senza indugio - come altamente a rischio di contaminazione virale per tutti i soccorritori e in quanto tali da effettuare con specifiche precauzioni”.

E dunque per tale motivo è stato necessario “apportare delle modifiche ad interim ai protocolli di rianimazione (BLS-D: Basic Life Support and Defibrillation) universalmente riconosciuti”.

 

Ad affermarlo è una recente circolare del Ministero della Salute, la Circolare del 5 giugno 2020 che ha in oggetto “Indicazioni emergenziali per il contenimento del contagio da SARS-CoV-2 nelle operazioni di primo soccorso e per la formazione in sicurezza dei soccorritori”.

 

 

L’articolo si sofferma sui seguenti argomenti:

 

 

Le raccomandazioni della circolare del 5 giugno 2020

Nella circolare si fa riferimento ad un allegato – dal titolo “Indicazioni nazionali per il contenimento del contagio da SARS-CoV-2 nelle operazioni di primo soccorso e per la formazione dei soccorritori” - che riporta raccomandazioni redatte in collaborazione con la società Nazionale di Salvamento e con il coordinamento della formazione BLS-D del Ministero della salute.

 

Le raccomandazioni prendono in considerazione le linee guida ad interim elaborate dalle principali società scientifiche europee e internazionali, e “intendono pertanto fornire i più recenti aggiornamenti diretti a prevenire il diffondersi del contagio nell’esecuzione di procedure di rianimazione cardiopolmonare. Il documento è essenzialmente focalizzato su tre punti:

  • il soccorso balneare,
  • le indicazioni sul soccorso e sulle manovre di rianimazione cardiopolmonare extra ospedalieri per soccorritori ‘laici’,
  • la formazione in sicurezza dei soccorritori ai fini del rilascio della certificazione BLS-D”.

 

Il documento fa seguito anche alla “riapertura dei corsi formazione nel settore del primo soccorso stabilita dal Comitato Tecnico Scientifico istituito per l’emergenza Covid-19 presso il Dipartimento della Protezione Civile (verbale del 28 maggio 2020)”.

 

Le indicazioni per la sicurezza nel soccorso balneare

Riprendiamo dall’allegato alla circolare qualche breve indicazione relativa al soccorso balneare.

 

Si indica che l’annegamento rappresenta, come abbiamo indicato a inizio articolo, ancora oggi una “causa importante di mortalità” e anche durante l’emergenza COVID-19 “la possibilità di registrare vittime di annegamento nelle più svariate aree di balneazione rimane evidente”.

E una “analisi puntuale delle modalità di approccio ad una vittima da sommersione, pur salvaguardando le necessarie precauzioni di carattere infettivologico, è quindi importante”.

 

Si ricorda che il bagnino di salvataggio (BDS) è definito “soccorritore non sanitario di elevata specializzazione per l’ambiente di balneazione. Al BDS spettano i compiti di:

  • Prevenzione di eventi dannosi, attraverso la conoscenza dei fattori di rischio.
  • Sorveglianza e vigilanza della utenza balneare in mare, in piscina e lungo il litorale facente parte dell’area di balneazione (spiaggia, bordo-piscina)
  • Vigilanza ambientale e segnalazione alle Autorità competenti
  • Salvataggio di potenziali vittime di sommersione
  • Soccorso di una vittima in stato di necessità (per sommersione, trauma o per altre patologie acute di carattere generale, ad esempio affezioni cardiovascolari acute o altro)
  • Esecuzione di BLS-D (Basic Life Support and Defibrillation) adulto e pediatrico di qualità con ausilio di strumenti avanzati, training specifico ed utilizzo in urgenza di ossigeno normobarico”.

 

Cosa fare per ridurre il rischio di contagio?

Queste alcune indicazioni:

  • A – Fase di salvataggio (rimozione della vittima dalle condizioni di pericolo): Deve essere effettuata con obbligo di ‘rescue can’ o ‘rescue T-Tube’ (che consentono un distanziamento dal pericolante). In alternativa, a giudizio dello stesso BDS, l’uso di pattino o di tavola di salvataggio (surf rescue). È importante che il BDS in occasione di un intervento di salvataggio indossi maschera e boccaglio, a protezione della propria integrità, onde limitare la possibilità di contatto col pericolante e minimizzare la trasmissione di secrezioni respiratorie ipoteticamente veicolanti il virus.
  • B – Fase di soccorso (ripristino e mantenimento delle condizioni vitali): Ogni soccorritore deve operare il ‘miglior soccorso possibile’, valutando rapidamente quale decisore esperto la situazione logistica, il tipo di urgenza, i mezzi a disposizione, il supporto del Servizio di Emergenza Territoriale (112)”.

 

Si indica che il BLSD per le vittime da sommersione “deve essere, se possibile, completo (ventilazione + massaggio cardiaco + ossigeno). La ventilazione deve essere effettuata con sistemi e modalità che assicurino un distanziamento e riducano l’eventuale contatto con il paziente. Pertanto si ritiene necessario raccomandare la ventilazione esterna solo con uso di pallone auto-espansibile (tipo Ambu) ed eventualmente ma solo in casi limite (es. problemi con il pallone-maschera, misura inadeguata della maschera, pazienti pediatrici) utilizzare la pocket-mask provvista di tubo distanziatore (catetere di Mount), quando il soccorritore, consapevolmente, ritenga che il rischio per sé sia nettamente inferiore al beneficio per la vittima. Entrambi i dispositivi saranno accoppiati ad una fonte di erogazione di ossigeno normobarico. Questi dispositivi (previsti dalle Ordinanze delle Capitanerie di Porto) fanno parte dell’equipaggiamento messo a disposizione dei BDS. Sono invece da evitare ventilazioni bocca-bocca o con telino da interposizione. Durante il massaggio cardiaco è opportuno appoggiare sul viso della vittima una mascherina o un telino, onde evitare la possibile fuoriuscita di droplets e/o aerosol. Qualora durante il massaggio dovesse evidenziarsi un episodio di vomito la mascherina va prontamente rimossa”.

 

Le indicazioni per la sicurezza dei soccorritori laici

Veniamo alle indicazioni sul soccorso e sulle manovre di rianimazione cardiopolmonare extra ospedaliero per i cosiddetti soccorritori “laici”.

 

Vista la condizione di emergenza sanitaria da Covid-19, si indica che “risulta fondamentale eseguire le manovre di Primo Soccorso in sicurezza, trattando chi necessita di Rianimazione Cardiopolmonare (RCP) sempre come potenzialmente infetto”.

 

L’allegato, a cui rimandiamo, riporta le indicazioni, le ricerche, le revisioni condotte dalle sigle internazionali del soccorso (ILCOR, AHA, ERC, ILSF) in relazione alle conseguenze della pandemia COVID-19 (1,2,3,4).

 

Si segnala, a questo proposito, che la cosiddetta “Hands-only CPR” ha “favorito l’incremento del numero dei soccorsi e ha permesso di verificare che (nel caso dell'adulto, nei bambini la situazione è differente) il massaggio cardiaco esclusivo (ovvero senza ventilazioni) riesce comunque a creare una perfusione cerebrale di qualità sufficiente per due motivi:

  1. le compressioni generano un circolo tale da ossigenare il cervello grazie all' l'ossigeno residuo legato al sangue, e quindi anche in caso di ostruzione totale delle vie aeree (arresto cardiaco per soffocamento per esempio), dove si ritiene che le vie aeree ostruite non facciano passare l'aria ventilata, si ottiene un ragionevole supporto di ossigeno cerebrale dato dall'ossigeno residuo.
  2. le sole compressioni toraciche generano una sorta di ventilazione passiva legata alla meccanica stessa di compressioni e rilasciamento permettendo in qualche modo un ingresso di aria nei polmoni.

Tuttavia resta inteso che “le 30 compressioni alternate alle 2 ventilazioni da erogare in sicurezza per il soccorritore laico, restano comunque la miglior terapia confermata da evidenze scientifiche”.

 

In considerazione delle varie indicazioni riportate nell’allegato alla circolare si consiglia:

  • per il soccorritore laico (sia occasionale che certificato) “di evitare di avvicinarsi al viso della vittima per stabilire la presenza del respiro (abolizione quindi delle ‘manovre GAS’ cioè ‘Guardo Ascolto e Sento’, precedentemente consigliate per la valutazione del respiro, e ad oggi eliminate a causa della potenziale esposizione diretta al virus) e quindi di procedere con la RCP mediante le sole compressioni toraciche con il consiglio di coprire bocca e naso della vittima con mascherina o appoggiando un indumento per limitare la diffusione dell’aerosol”.
  • “di avvalersi di un corso BLSD presso il 118 o un centro accreditato (verificandolo sul portale ufficiale) con il dovuto rinnovo certificativo ogni 24 mesi, come previsto dalla normativa vigente.
  • di scaricare l'app “ SALVAUNAVITA”: un’applicazione promossa dal Ministero della Salute in collaborazione con la Federazione Nazionale degli Ordini dei Medici e le società scientifiche SIMEU e SIMEUP. Si tratta di un progetto che aiuta le persone ad affrontare in modo corretto un’emergenza sanitaria di primo soccorso, dove è possibile consultare la sezione ‘Pronto Soccorso’ con le schede emergenze per adulto e bambino, e la sezione Video-gallery per imparare le principali manovre, ed evitando errori, in attesa dei soccorsi avanzati”.

 

In conclusione per il soccorritore laico (sia formato che occasionale) “è raccomandato in questo periodo pandemico:

  • Verifica dello stato di coscienza e respiro senza avvicinarsi al volto della vittima
  • Allerta precoce del sistema di emergenza (112/118).
  • Esecuzione delle sole compressioni toraciche (adeguata profondità e frequenza permettendo la riespansione del torace dopo ogni compressione) senza la ventilazione, coprendo naso e bocca della vittima con una mascherina o un indumento.
  • In caso di soccorritore occasionale seguire le indicazioni dell’operatore 112/118 (T-RCP).
  • Se disponibile far reperire un DAE ed utilizzarlo come indicato durante il corso o farsi guidare dall’operatore 112/118 nell’utilizzo
  • Nel caso di paziente pediatrico consigliare la possibilità da parte del personale laico addestrato ed in grado di farlo, di rendersi disponibili ad eseguire di eseguire le manovre RCP complete di ventilazioni.
  • Seguire corsi BLS-D certificati dal sistema 118 (inclusi i centri accreditati al 118 regionale), unici validi per legge.
  • Il soccorritore sanitario in caso di mancanza di adeguati DPI o di materiale adeguato (es: pallone-maschera, ossigeno, farmaci...) seguirà le presenti indicazioni per ‘laici’”.

 

Rimandiamo, in conclusione, alla lettura integrale dell’allegato che riporta vari casi particolari (ambito familiare e ostruzione delle vie aeree da corpo estraneo) e che si sofferma ampiamente, in questa fase di emergenza COVID-19, anche sulla formazione dei soccorritori.

 

 

Tiziano Menduto

 

 

Scarica il documento da cui è tratto l'articolo:

Ministero della Salute, Direzione generale della prevenzione sanitaria, Ufficio 4, “ Circolare n. 19334 del 5 giugno 2020 - Indicazioni emergenziali per il contenimento del contagio da SARS-CoV-2 nelle operazioni di primo soccorso e per la formazione in sicurezza dei soccorritori” (formato PDF, 238 kB).

 

 

Scarica la normativa di riferimento:

DECRETO DEL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI 11 giugno 2020 - Ulteriori disposizioni attuative del decreto-legge 25 marzo 2020, n. 19, recante misure urgenti per fronteggiare l'emergenza epidemiologica da COVID-19, e del decreto-legge 16 maggio 2020, n. 33, recante ulteriori misure urgenti per fronteggiare l'emergenza epidemiologica da COVID-19.

 

 

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